Una giornata di confronto e ispirazione: il nostro evento a Buttrio

Ieri, nella splendida location dell’Hotel Corte delle Fucine di Buttrio, si è svolto un evento formativo e di approfondimento organizzato in collaborazione con il progetto Academy di Fratelli Marchetti. Una giornata entusiasmante che ha visto la partecipazione di oltre 70 professionisti tra progettisti, architetti, geometri e ingegneri, confermando il grande interesse verso il mondo del serramento di qualità e delle soluzioni per l’abitare contemporaneo.

La mattinata si è aperta con l’intervento di Stefano Meneguzzi, ispettore Nord-Est di Internorm Italia, che ha evidenziato l’importanza di installare serramenti ad alte prestazioni per il miglioramento del comfort interno, sottolineando quanto sia fondamentale potersi affidare a partner seri e preparati, in grado di offrire soluzioni affidabili e supporto costante.

A seguire, l’architetto Stefano Sverzut dello studio Rizzani Conti + Associati, insieme al nostro tecnico commerciale Luca Dimastrodonato, ha presentato il caso studio Villa Primavera, nato dalla sinergia tra progettista, committente e il nostro team. Un intervento ricco di spunti progettuali, in cui si è potuta apprezzare l’evoluzione dell’abitazione dal “prima” al “dopo”, con particolare attenzione allo studio dei dettagli tecnici e dei nodi di posa.

Dopo la pausa ristoro, la giornata è proseguita con tre interventi tecnici altrettanto ricchi di contenuti e approfondimenti:

  • Il nostro tecnico commerciale Federico Busetti ha presentato Villa Nest, progettata con l’architetto Wally Tomè e vincitrice del CasaClima Awards 2022. Il focus si è concentrato sullo studio dei nodi di posa dei serramenti e degli scorrevoli, illustrando come ogni dettaglio sia stato pensato per garantire efficienza energetica, design e funzionalità.

  • Andrea Sassu, tecnico commerciale Gruppo F4, ha raccontato l’intervento sul condominio Liul, realizzato in collaborazione con l’ingegnere Nicola Macor, Gruppo Hera e Geometra Samuele Gialuz. In questo caso, l’attenzione si è focalizzata sui nodi di posa delle imbotte e sull’integrazione con lo scuretto a scomparsa all’interno delle nostre Dinox Frame, un sistema evoluto e altamente performante.

  • Il terzo e ultimo intervento ha visto protagonista Cristian Busetti, tecnico commerciale F4, con un focus sul mondo outdoor. Dopo una panoramica sulle pergole bioclimatiche e le vetrate panoramiche, sono stati presentati due casi studio: l’intervento all’Hotel Trilago sul Lago dei Tre Comuni, dove sono state installate vetrate scorrevoli per creare una raffinata zona colazioni con vista lago, e il suggestivo giardino d’inverno realizzato ai piedi del Monte Lussari, in una residenza privata, pensato per vivere la natura tutto l’anno.

La giornata si è conclusa con un apericena conviviale, in un clima rilassato e piacevole, accompagnato da ottimo cibo e buon vino.

È stata per noi un’esperienza carica di emozioni e soddisfazioni: le aspettative sono state non solo rispettate, ma ampiamente superate. Abbiamo avuto il piacere di rivedere tanti professionisti con cui collaboriamo da anni e conoscere nuovi progettisti con cui creare sinergie future.

Un grazie speciale a Fratelli Marchetti, impeccabili nell’organizzazione, a tutti i relatori per il loro contributo tecnico e appassionato, ovviamente a tutti i partecipanti, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile ed alla struttura stessa per l’ospitalità e per l’importante cura al dettaglio.

Curiosi di approfondire i contenuti della giornata?
Scaricate le presentazioni complete cliccando sui pulsanti qui sotto:

E per rivivere i momenti più belli dell’incontro, a fine pagina trovate una galleria fotografica con gli scatti più significativi dell’evento.

Benessere abitativo e innovazione nei serramenti: evento formativo con CFP a Buttrio (UD)

Il 15 maggio 2025 ti aspettiamo a Buttrio (UD) per un appuntamento pensato per chi lavora nel mondo dell’edilizia: architetti, ingegneri, progettisti e tecnici interessati ad approfondire il tema del comfort abitativo attraverso l’uso di serramenti e schermature solari.

L’evento, organizzato da Gruppo F4 in collaborazione con Fratelli Marchetti, si terrà presso la suggestiva location della Corte delle Fucine, con inizio alle ore 17.00 e chiusura alle 19.30, seguita da un piacevole apericena offerto ai partecipanti.

Durante l’incontro verranno affrontati aspetti pratici e progettuali legati alla scelta dei serramenti, alle prestazioni tecniche e al loro impatto sul benessere quotidiano. Si parlerà anche di pergole come elementi capaci di trasformare gli spazi esterni in ambienti vivibili, funzionali e protetti.

Il seminario è accreditato con 2 CFP per Architetti e Ingegneri, un’opportunità formativa concreta per aggiornare le proprie competenze e confrontarsi con esperti del settore.

SPEAKER

Tra i relatori:

  • Stefano Meneguzzi – Ispettore Vendite Nord/Est Internorm Italia

  • Arch. Stefano Sverzut – Studio Rizzani + Conti Associati

  • Federico Busetti, Cristian Busetti, Andrea Sassu, Luca Dimastrodonato – Consulenti alle vendite Gruppo F4

Un’occasione imperdibile per aggiornarsi su tecnologie e materiali innovativi, confrontarsi con colleghi e ampliare il proprio network professionale in un contesto informale ma altamente qualificato.

👉 Posti limitati: iscrizione obbligatoria.

Tra i temi trattati:

  • Le caratteristiche tecniche da considerare nella scelta dei serramenti (isolamento, tenuta, acustica, resistenza)

  • Il supporto alla progettazione: dalla teoria alla pratica

  • Casi studio reali: Villa N.E.S.T., Villa Primavera, Condominio LIUL

  • L’importanza delle pergole nel migliorare la qualità abitativa e l’efficienza energetica

L’evento è a numero chiuso: per partecipare è necessaria l’iscrizione anticipata.

📍 Corte delle Fucine, Via Nazionale 48, Buttrio (UD)
📅 15 Maggio 2025 – ⏰ Dalle 17.00 alle 19.30
🎓 2 CFP per Architetti e Ingegneri
🥂 Apericena finale


Clicca quindi sul bottone qui sotto per partecipare all’ evento, Noi ti aspettiamo!

Intervista all’ Architetto Filippo Saponaro

Una nuova intervista per un differente punto di vista!

 

In quest’ultimo periodo abbiamo avuto il piacere di intervistare l’architetto Filippo Saponaro, affermato nella zona del Friuli e del Veneto.

L’obiettivo dell’intervista è stato quello di scoprire il suo punto di vista sul mondo dell’architettura ad oggi, come questo è cambiato nel tempo e di comprendere il suo metodo di approccio al cliente e al lavoro di progettazione in sé.

 

Cominciamo l’intervista con una breve presentazione.


L’arch. Saponaro è consigliere degli ordini degli architetti per la provincia di Udine ed ha uno studio di architettura in centro città.

La sua più grande passione è stata da sempre la progettazione ed è riuscito negli anni a coronare questo sogno aprendo uno studio a Udine che se ne occupa a 360°.

Il suo studio prende in considerazione lavori di ristrutturazione e progettazione degli interni, degli edifici più disparati: dall’allestimento di showroom, negozi, uffici, case a tutto ciò che riguarda gli allestimenti fieristici.

 

Entriamo nel vivo dell’intervista: è davvero cambiato il modo di lavorare e la clientela a cui ci si rivolge?

 

Egli afferma che negli ultimi anni il baricentro si sia spostato e si sia avvicinato all’ascolto del cliente privato.

In precedenza, invece, erano molte di più le richieste da parte delle aziende di piccole e medie dimensioni.

Questo cambiamento è in gran parte dovuto al fatto che le persone, costrette a passare molto tempo in casa durante la pandemia, hanno avuto la percezione dei limiti della propria abitazione e quanto questi vadano ad incidere sul loro benessere.

 

Ma qual è la particolarità di Filippo nel suo tipo di progettazione?

 

A questa domanda, l’architetto ha risposto dicendo:

“A me piace molto occuparmi della progettazione degli interni, cerco sempre di dare molta importanza al vivere, al benessere della persona e a come questa si sente quando entra all’interno dell’ambiente in questione. Do la priorità all’idea di spazio dove il mio cliente deve passare molto tempo. Anche gli uffici e le scuole li vedo come spazi più domestici che lavorativi.”

“La mia particolarità è che non ho uno stile unico che adatto a tutti i progetti su cui vado a lavorare. Sono abbastanza diversificati anche in base, soprattutto, a dove mi trovo, a chi ho di fronte, alle esigenze del cliente e alla stessa struttura della casa.”

“A me piace costruire un rapporto con il cliente basato su un percorso di emozioni, sfumature e sapori.
Le persone non vengono da me perché sanno che uso uno stile moderno piuttosto che classico, ma vengono da me perché sanno che vedo il mio lavoro e tutto il momento che loro passano con me come un vero e proprio percorso di costruzione e realizzazione a 360°.”

Il suo percorso”, si va creando in tre macrofasi, qui di seguito semplificate:

Come prima fase vediamo uno studio dell’ambiente e una ricerca di tutti i suoi particolari.

Nella seconda fase egli ha un confronto di idee con il cliente dove espone la sua proposta, ovvero; quello che gli piacerebbe realizzare, mantenere e modificare di quel preciso ambiente. Ascolta poi il pensiero del cliente per capire se anche lui si trova più o meno d’accordo con la sua idea e nell’ultima fase riporta all’interno di un progetto concreto le idee precedentemente discusse con il committente.

Questo processo, dice: “è un processo lungo che richiede tempo ed impegno ma che a lavori terminati ti lascia tante soddisfazioni.

 

Durante l’intervista Ci siamo focalizzati, in particolare, su un progetto che personalmente mi ha colpito molto, ovvero:

 

Il progetto dell’università in Cameron.

In questo caso, l’Arch. Saponaro ha affermato di avere dato molta importanza agli spazi condivisi, al benessere di chi studia.

Il suo obiettivo è stato quello di rivedere la funzione di un corridoio e di un’aula; Di trasformarli in veri e propri ambienti, il più possibile vicini al domestico in quanto egli afferma: “io parto sempre dal presupposto che se in un posto ci devi stare per forza, ci devi stare bene.”

Abbiamo concluso l’intervista con una riflessione sulla figura dell’architetto e sulla centralità dei lavori di ristrutturazione con il tanto discusso 110%.

 

“Per quanto riguarda la figura dell’architetto io credo che dovrebbe tornare a fare l’architetto più che il tecnico. Spesso viene richiesto uno sforzo molto più ampio rispetto a quello di cui questa figura si dovrebbe occupare. Adesso si interfaccia con i periti ed altri professionisti tecnici e questo porta a svalutare la sua parte artistica.

I clienti, in questi ultimi anni, oltre a modificare e migliorare la propria casa per una vera e propria esigenza del benessere abitativo, sono anche stati spinti dalla proposta 110% e dalla possibilità di poter fare i lavori di ristrutturazione senza pagare.

In tal proposito, l’Arch. Saponaro si esprime dicendo che sicuramente la casa ben coibentata è un’idea fondamentale, solo che questo ha portato, nel temp, a utilizzare i cappotti in ogni caso e situazione, andando a snaturare l’abitazione originale.

” Il 110, oltre a dare buone opportunità per alcuni, ha però di contro fatto dei bei danni perché muove le persone nel senso sbagliato. Ovvero, in questa situazione è spinta a modificare l’ambiente in cui vive, non perché ne sente l’esigenza o vede che effettivamente la casa è brutta, ma perché ci sono gli incentivi che permette loro di cambiarla.”

Garofoli, il design delle porte interne

GAROFOLI, IL MADE IN ITALY DAL 1968

 

Il Gruppo Garofoli si colloca tra i leader mondiali nella progettazione, costruzione e commercializzazione di porte per interni, con particolare specializzazione per le porte in legno massiccio.
Il Gruppo, guidato dal fondatore Fernando Garofoli, si posiziona nel segmento più alto del mercato di riferimento.

Oggi i suoi prodotti sono diventati concreti simboli d’eccellenza del Made in Italy nel mondo. Dalle porte classiche in legno massello ai prodotti di design in alluminio, il Gruppo Garofoli è in grado di rispondere alle richieste di un mercato sempre più evoluto, seguendo i criteri consoni all’interior design di ultima generazione.

Le porte Filomuro sono porte in cui sono stati eliminati stipiti, coprifili e cornici per ottenere una estetica estremamente lineare. Anche le cerniere infatti risultano nascoste e quindi l’anta risulta perfettamente complanare alla parete.

La scelta di una porta a filo muro può quindi essere dettata da diverse esigenze d’arredo: mantenere inalterata l’estetica minimale di uno spazio; rendere meno visibili passaggi ad ambienti secondari, come dispense oppure ripostigli; permettere decorazioni particolari su superfici ampie (includendo l’elemento “porta”).

GAROFOLI, PERSONALIZZAZIONE E MINIMALISMO

Se le porte esterne delimitano l’area della casa, quelle interne creano spazi all’interno dello stesso ambiente, influenzandone l’estetica. Le porte interne Filomuro, in cui lo stipite viene nascosto alla vista e la porta risulta del tutto complanare alla parete, rappresentano quindi un elemento d’arredo importante per interpretare lo stile di una stanza: esteticamente gradevoli, resistenti e funzionali, sono una soluzione estremamente versatile per rispondere alle più disparate esigenze dell’arredamento di interni.

L’ampia scelta delle finiture è sicuramente uno dei vantaggi nella scelta di una soluzione filomuro.

Il pannello può infatti essere realizzato in legno o vetro, o ancora essere laccato lucido o opaco, oppure fornito grezzo per verniciarlo dello stesso colore delle pareti oppure rivestirlo con boiserie, gres porcellanato o carta da parati. Per chi ama le novità, segnaliamo l’elegantissimo vetro effetto marmo, abbinabile al rivestimento da parete.

Dinoxill, il primo davanzale isolante in acciaio inox

DINOXILL: PERCHÈ È LA SOLUZIONE UNICA PER IL DAVANZALE?

 

Dinoxill è il primo davanzale isolante in acciaio inox bello, resistente, personalizzabile, con il massimo isolamento termico e la massima durata,  ma questo è solo uno dei suoi aspetti.

Dinoxill, infatti, ha passato oltre 10 anni di test sul campo, anche nei cantieri più difficili e in lavori di riqualificazione energetica.

Lavorando a stretto contatto con professionisti in edilizia e studi di progettazione, è stato testato e validato su centinaia di soluzioni personalizzate, sia per nuove costruzioni che per riqualificazioni energetiche di edifici esistenti.

Grazie a questo lavoro, sono stati individuati i problemi dei davanzali più comuni.

Questi problemi, in sostanza, hanno sempre costretto i clienti a scegliere davanzali belli ma non funzionali, oppure funzionali ma non belli.

E così, Dinoxill è stato perfezionato ottenendo il perfetto bilanciamento di estetica e funzionalità, puntando alla massima efficienza.

Questo bilanciamento è un beneficio totale per te.

Perché la scelta del davanzale non sarà mai più un dilemma tra estetica e funzionalità. E neanche la solita lotta contro i ponti termici.

Scegliere il primo davanzale in acciaio inox coibentato è garanzia di una soluzione unica con un davanzale bello, confortevole, duraturo nel tempo con pochissima manutenzione.

Come è stato possibile ottenere tutto questo?

Prima di tutto grazie alla scelta dell’acciaio inox, concretamente indistruttibile, per garantire il massimo rapporto costi-benefici.

Dinoxill, il davanzale isolante testato sul campo

 

A differenza dell’alluminio, l’acciaio inox è garanzia di: maggiore resistenza alla compressione e agli urti; minore conducibilità termica, ovvero zero dispersioni di calore, muffa e condensa; un risultato estetico superiore, per offrire la bellezza del davanzale; più comfort ed efficienza energetica, senza più pagare bollette inutilmente più costose.

Poi c’è un’altra caratteristica di grande valore: l’isolamento.

Dinoxill è infatti coibentato con un materiale estremamente efficiente: il polistirene espanso estruso XPS.

Perché è stato scelto proprio questo materiale?

Perché questo tipo di polistirene garantisce fino al 20% in più di isolamento rispetto alla media ed è prodotto solo da agenti espandenti naturali.

Dinoxill è la soluzione che stai cercando in termini di estetica, personalizzazione ma anche e soprattutto di isolamento ed efficienza.
Se vuoi saperne di più, clicca qui e troverai delle informazioni più dettagliate a riguardo.

Casa Passiva In Friuli Venezia Giulia: Finestra4, protagonista anche in copertina.

“Su sette case passive in copertina, tre sono state realizzate con il contributo del team di Finestra4 .”

Immensa gratitudine ai professionisti e clienti che si affidano al nostro team di consulenti, tecnici e installatori per rendere  possibili questi ambiziosi progetti.

Quando si parla di efficienza energetica spesso c’è molta confusione tra standard costruttivi, classi energetiche e protocolli di certificazione.

Qui di seguito una sintesi per aiutarti a capire le differenze pricipali.

 

Casa Passiva o Passivhaus

Passivhaus, Passive House, Casa Passiva, Mainson Passive, Casa Pasiva o scritta nella lingua che più vi aggrada non sono altro che la stessa cosa. Il termine di origine è tedesco: Passivhaus, per identificare il modello energetico ( successivamente divenuto protocollo di certificazione) nato alla fine degli anni ’80, in grado per la maggior parte del periodo invernale a riscaldarsi con il sole che filtra dalle finestre e con il calore delle persone presenti al suo interno. Da qui il termine Passiv a identificare che l’edificio funzionava senza un impianto attivo ( quindi passivamente).La diffusione a livello mondiale, ha poi dato luogo alla traduzione del termine nelle lingue della nazione di appartenenza per rendere il messaggio più immediato all’utente finale. In Italia con il termine Casa Passiva si identificano erroneamente anche gli edifici in legno, in classe A+ o a energia nulla, creando solo confusione.Per questo molto spesso la si identifica con il termine Passivhaus o Passive House per maggiore chiarezza.La certificazione finale in Italia è su base volontaria.

 

Nzeb

E’ l’acronimo di Nearly Zero Energy Building ( edificio ad energia quasi zero) termine generico coniato dalla Commissione Europea per identificare edifici a bassissimo consumo energetico (tra cui anche le Passivhaus) il cui fabbisogno minimo dovrà essere soddisfatto in gran parte da fonti rinnovabili .Questo obiettivo è stato deciso dopo aver valutato tra la fine degli anni ’90 e la metà della prima decade del nuovo millennio monitoraggi di progetti a basso consumo eseguiti anche su costruzioni“Passivhaus”.Motivo per cui una Passivhaus potrà essere un Nzeb, non è detto che sia vero il contrario. L’Nzeb sarà lo standard energetico minimo a partire dalla fine del 2020 in tutta Europa quindi anche in Italia.

 

Classe A+

E’ il livello energetico di eccellenza della attuale scala di Certificazione Energetica. Raggruppa tutti gli edifici con consumo di energia primaria bassissimo o quasi nullo. L’indice finale è dato dalla somma delle prestazioni di involucro+impianti+rinnovabili . Il mancato passaggio di verifica delle prestazioni parziali dell’involucro nel calcolo e la considerazione del contributo di energie rinnovabili nel calcolo,potrebbe però in alcuni casi falsare il rendimento, per cui il risultato potrebbe non coincidere con lo standard Passivhaus o Nzeb.

 

CasaClima Gold

La standard CasaClima, è il protocollo di certificazione energetica vigente nella Provincia Autonoma di Bolzano. Al di fuori di questo ambito è valevole come certificazione volontaria.

La classe CasaClima Gold rappresenta la massima efficienza energetica certificabile con questo protocollo. L’indice energetico è riferito al fabbisogno del solo involucro e il risultato della classificazione è riferito al capoluogo di provincia .Anche in questo caso il risultato è più morbido se paragonato ad una Passivhaus, non ad un Nzeb invece, in quanto Fonti rinnovabili e impianto sono valutati a parte. Punto di forza del protocollo sono le verifiche eseguite in cantiere da un ente terzo che garantisce la corrispondenza tra progetto e costruzione finale.

Per avere un quadro più esaustivo vi consigliamo di visitare il sito dell’Ape :

http://www.ape.fvg.it/passivhaus/il-passivhaus-in-fvg/